La Morte non Esiste

Riprendo e approfondisco il mio post su facebook del 5 Aprile:
"La morte spaventa seriamente solo colui che non possiede nessun centro di coscienza. Per chi lo ha individuato e costruito, non c è morte, esiste sola la coscienza incorporea.
Che essa, a contatto con il corpo fisico, diventi "coscienza del corpo", oppure quando si sogna diventi "coscienza del corpo di sogno" (e si è nel mondo astrale), oppure ancora, quando si è nel sonno profondo, sia "coscienza priva di un oggetto corporeo", poco importa.
La coscienza è indistruttibile.
Chi lavora su di sè seriamente questo lo sa.
Non importa che tipo di coscienza si acquisisce con il trapasso, la cosa fondamentale è che essa continua in eterno, cambia solo forma e colore."
C'é un principio immortale dentro ognuno di noi.
Il corpo può soffrire, le emozioni negative possono essere potenti, la mente puó vagare indisciplinata, tuttavia esiste sempre un testimone interiore, un qualcosa che osserva ogni cosa ma non é intaccato da nulla. Quel principio osservante non può soffrire, è semplicemente un testimone. È pura consapevolezza. È fuori dal tempo, vive sempre nella dimensione del presente. Osserva semplicemente, é semplicemente la consapevolezza di ció che accade dentro e fuori di noi. É una specie di occhio interiore.
Riconoscere questo principio al nostro interno e comprendere "Io sono quello" significa trovare la propria immortalità. A quel punto nemmeno la morte ti incute paura, poiché la consapevolezza non può morire, è qualcosa di esterno al corpo. Esisterà sempre la consapevolezza di qualcosa, sia pure di un mondo diverso dalla terra, o di un corpo diverso dal nostro, che sia sottile o no.
Stabilire la propria coscienza in questo principio da avvio a degli stravolgimenti interiori profondissimi. Infatti si diventa ció con cui la nostra coscienza si identifica.
Se ci identifichiamo con il corpo fisico, dovremmo credere di perire con lui, e la morte potrebbe coglierci impreparati. Potremmo anche non accorgerci di aver perso il corpo fisico e di non avere mutato stato di coscienza, come avviene quando dormiamo.
Diventare pura consapevolezza durante la vita, al contrario, ci dona immediatamente l'immortalità e la percezione che nulla in realtà puó condizionarci. Alla periferia di noi stessi puó accadere qualsiasi cosa, il corpo può soffrire, le emozioni possono essere forti e spiacevoli, tuttavia il nostro centro interiore, quello che realmente siamo, è sempre calmo. La sofferenza avviene solamente alla periferia di noi stessi, ed è transitoria. Nulla in realtà può influenzarci. Non è libertà questa?
Lo step seguente é comprendere che questa pura consapevolezza é il substrato fondamentale di ogni evento interiore ed esteriore. Come può esistere infatti il mondo, se non c è qualcosa che ne è testimone? Come puó esistere la nostra vita senza che ci sia qualcosa che ne è consapevole? Se quel qualcosa che ne è consapevole viene PRIMA del mondo ed è immortale, che cos'è allora che da vita al mondo? La risposta a queste domande peró dovete trovarla voi.