Pazzia Urbana

A volte (spesso), mi trovo a osservare comportamenti umani che sono accettati socialmente e considerati normali, mentre a me sembrano pura pazzia e/o ignoranza.
Quasi ogni giorno per esempio mi imbatto in scene di bambini che urlano tranquillamente ed in maniera violenta con i genitori a fianco, rompendo chiaramente la pace del luogo e disturbando i presenti.
Parlo di posti dove le persone vanno per star tranquilli: ristoranti (dove per giunta si paga anche per mangiare in tranquillità), parchi dove regna la pace e dove le persone per esempio leggono un libro (quindi senza giochi per bambini) etc.. Urlano in maniera immotivata, solo per farsi sentire. Non c'è un reale bisogno dietro. Se dovessi chiedere ai genitori perché li lasciano urlare o impuntarsi gridando quello che vogliono, saprei già qual' è la risposta, perché l'ho sentita già dare a molti miei coetanei: ma signora, sono bambini! Mi riguarderebbero con aria attonita, come se fossi un' aliena intransigente e insensibile.
Chiaramente non esterno nulla e mi limito a osservare. Se proprio dovessi parlare peró, risponderei in questa maniera:
"Signora, il suo è un bambino, non un idiota. I bambini non sono idioti. Non dovrebbe pensare che lo siano. Suo figlio non ha esigenze particolari. Sta urlando solo per farsi sentire, per far valere la sua autorità. Sta cercando di scavalcare una gerarchia familiare che non accetta. I bambini non amano le gerarchie, cercano sempre di combatterle, tuttavia é la cosa di cui hanno più bisogno nella vita. La gerarchia limita in loro comportamenti aberranti, gli fa capire qual'é il loro ruolo senza scavalcare quello degli altri, gli insegna a rispettare le figure che hanno autorità e soprattutto, gli insegna che cosa sono il valore della forza, della fermezza e della sicurezza, che dovrebbero vedere incarnati nei genitori.
Lei non si rende conto di quanto suo figlio abbia bisogno di genitori forti e che fanno i genitori, senza farsi scavalcare. Suo figlio la sta provocando, la sta mettendo alla prova. Se lei cede al suo gioco, comprometterà fortemente la sua crescita e salute interiore. Suo figlio crescerà senza gerarchie, senza nessun esempio di persona forte ed affidabile in famiglia. Sbandato, non sarà in grado di costruirsi un carattere. Non avrà punti di riferimento.
Se lei esagera, renderà suo figlio così sbandato che egli finirà per odiare tutte le figure maschili o che hanno autorità, perché saranno il suo ideale di persona che non ha mai avuto vicino. Odierà ció che non ha avuto e non potrai mai avere, perchè convinto che non esista. Sarà deluso dalla vita.
Cercherà forse nelle droghe o nello xanax la compensazione alla sua mancanza ed al suo dolore, alla mancanza di forza, di leadership, di disciplina, di gerarchia: alla mancanza della sua parte maschile, che non ha mai potuto cristallizzare dentro di sé, perché non ne ha avuto l'esempio.
Forse suo figlio la sua parte maschile la negherà del tutto, rinnegandola perché percepita non esistente ma avendone un bisogno intenso. Si sentirà nel profondo una nullità.
Diventerà interiormente violento, perchè l'energia maschile non troverà modo per esprimersi nei giusti canali, e darà luogo ad esplosioni di rabbia improvvisa, dettati dall'impotenza.
Questo, signora, lei sta facendo a suo figlio, pensando "è solo un bambino".
Capisco che lei non pensi quando agisce, come d'altronde fanno pressoché tutti, salvo rare eccezioni, tuttavia adesso ha del materiale su cui meditare. Comprendo che non capirà assolutamente niente di quello che dico, ma non importa. Va bene lo stesso. Va bene che lei non capisca, non sono qui per giudicare, ma per curare. Comprendo il suo condizionamento e la sua incapacità di pensare.
Probabilmente ha così poco tempo libero dal lavoro, che non ha neanche il tempo materiale per pensare. Forse il suo poco tempo libero lo passa davanti al telegiornale a spaventarsi ed allarmarsi di quello che succede nel mondo, e la paura le toglie quel poco di senno che forse ha. Comprendo bene anche questo. E comprendo anche coloro che l'hanno resa cosí succube, schiava e spaventata, comprendo gli interessi che li hanno spinti a renderla cosí. Ma questa è un altra storia.
Non posso arrabbiarmi con lei, perchè so che lei è in parte vittima, non avendo la capacità e la forza di pensare in maniera autonoma. So anche però che tutto questo è giusto per lei, perché piano piano sta crescendo e nel tempo sarà una persona migliore o, se non altro, con più esperienza.
Posso quindi solo augurarle le miglior cose possibili".